Anoressia, Bulimia, alimentazione incontrollata. I disturbi alimentari entrano a pieno regime nella nostra società come una vera e propria piaga sociale, nutriti dall’estrema attenzione all’immagine e alle forme del proprio corpo propagandate dalle pubblicità dei Brand più importanti e nelle pagine dei social network come Instagram. Ma quali sono le cause e come si affrontano? Scopritelo sull’ultimo articolo del mio blog.
Quali sono i disturbi alimentari?
Sapere quali sono i disturbi alimentari evita quello che succede spesso: confonderli e cercare di forzarne la guarigione attraverso metodologie poco efficaci. Anoressia, bulimia e il disturbo da alimentazione incontrollata (o binge eating disorder) sono tutte patologie caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari (dieta) e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e le forme del proprio corpo. Colpiscono soprattutto durante l’adolescenza, il momento della vita di ognuno di voi più coinvolto dal punto di vista emotivo e più sensibile alle trasformazioni e all’aspetto del corpo.
Anoressia
Il termine anoressia significa “mancanza d’appetito (dal greco antico, “anorexia”). Un termine forse non del tutto appropriato, visto che in realtà all’anoressico non manca l’appetito, ma questo viene semplicemente negato per uno spasmodico desiderio di essere magro.
Le persone che soffrono di anoressia nervosa, infatti, hanno continuamente pensieri e preoccupazioni rivolte al controllo del cibo e del peso corporeo. Alcuni pazienti contano le calorie di tutto ciò che mangiano, altri preparano ricette sofisticate non per sé ma per i famigliari… veri e propri rituali che aiutano la persona a impiegare tantissimo tempo per mangiare piccolissime quantità di cibo.
Anoressia nervosa: non riesco a vedermi magro
L’aspetto più forte dell’anoressia nervosa, comunque, resta il fatto che chi ne soffre lamenta spesso che «non riesco a vedermi magro». Hanno, cioè, un’immagine alterata del proprio fisico, che non corrisponde al reale. La loro autostima è strettamente legata alla perdita di peso. A questo si accompagna: depressione, perfezionismo, difficoltà interpersonali e paura di crescere.
Bulimia
La bulimia (che significa “fame da bue”) si caratterizza per la presenza di crisi bulimiche a cui seguono comportamenti di compensazione per evitare di ingrassare. Le crisi sono episodi in cui una persona ingerisce un’ingente quantità di cibo e non riesce ad evitarlo. Ci si riversa soprattutto sui dolci e sui cibi grassi e capita di soffrirne soprattutto dopo un dimagrimento improvviso (spesso dovuto a un trauma, un episodio stressante o da anoressia nervoso). Pare infatti che mangiare aiuterebbe le persone a sentirsi meglio, ma queste sensazioni “positive” sono ben presto sostituite dal senso di colpa e da una profonda angoscia per la possibilità di mangiare. Così si attiva un meccanismo di compensazione che spesso porta la persona ad autoprovocarsi il vomito. Il sollievo che si prova dura poco: presto la fame aumenta e si può ricadere in una nuova crisi bulimica, un circolo vizioso da cui è difficilissimo uscire.
I sintomi dei disturbi alimentari
Più che parlare di sintomi dei disturbi alimentari si deve ragionare in termini di comportamenti. La persona bulimica o anoressica, infatti, assume degli atteggiamenti alimentari fortemente distruttivi e debilitanti. Tra questi ritroviamo:
- Diminuzione dell’introito di cibo
- Digiuno
- Crisi bulimiche (ingerire un enorme quantità di cibo in pochissimo tempo)
- Vomito autoindotto (per controllare il peso)
- Uso di anoressizzanti, lassativi o diuretici
- Intensa attività fisica
Quando preoccuparsi per i disturbi alimentari
Molte persone possono adottare anche più di uno di questi atteggiamenti scorretti, ma questo non vuol dire che soffrano di un disturbo dell’alimentazione. Ci sono infatti numerosi criteri diagnostici che ci fanno capire quando preoccuparsi per i disturbi alimentari. Molti genitori di adolescenti, infatti, si trovano spesso in crisi perché non riescono a distinguere un problema nutrizionale da uno psicologico e questa confusione si riversa anche a livello nazionale, perché nonostante i disturbi alimentari siano molto diffusi manca una vera e propria prassi o delle Linee Guida Nazionali in materia. Tuttavia, bisogna iniziare a preoccuparsi quando la perdita di peso è eccessiva o la persona subisce un cambiamento emotivo e caratteriale molto forte e evidente. In genere, sono sempre i genitori ad accorgersene, quasi mai il paziente per primo.
Le cause dei disturbi alimentari
Capire le cause dei disturbi alimentari nell’anoressia o nella bulimia è molto difficile, ma la ricerca scientifica ha fatto dei passi da gigante. In più, nella mia esperienza di Psicologo a Prato ho capito che il modello multifattoriale è il più adatto a spiegare l’insorgere delle patologie alimentari, attraverso tre tipi di fattori di rischio che agiscono consecutivamente:
- Fattori psicologici, genetici o ambientali: aumentano la vulnerabilità di una persona;
- I Fattori precipitanti: un evento traumatico che scatena l’insorgenza del disturbo (aiutato dai precedenti);
- Fattori di mantenimento: tutti quelli che impediscono il ritorno alla normalità e costituiscono il circolo vizioso da che deve essere affrontato con terapie specifiche per essere debellato;
Le cause dei disturbi alimentari nei bambini
Meno diffusi, ma comunque presenti e preoccupanti sono i disturbi alimentari nei bambini. Le cause dei disturbi alimentari sono psicologiche e si presentano, infatti, come l’espressione di un forte disagio. In una società come la nostra, dove l’aspetto diventa sempre più importante, l’età in cui si manifestano i sintomi dei disturbi alimentari si abbassa sempre di più. Tra gli atteggiamenti più diffusi abbiamo il comportamento selettivo (ovvero quando i bambini mangiano solo particolari tipologie di cibo escludendo tutte le altre). Ci sono bambini che si nutrono solo con alimenti di un determinato colore o consistenza. Questi disturbi possono essere molto pericolosi, se non si interviene tempestivamente, perché posso portare a carenze nutrizionali e problemi di crescita.
Le cause dei disturbi alimentari negli adolescenti
Anoressia e bulimia sono disturbi del comportamento alimentare tipici degli adolescenti. L’adolescenza, infatti, costituisce un periodo di strutturazione della propria personalità, una fase di passaggio e di cambiamento dove i precedenti equilibri vengono spezzati, lasciando all’adolescente il compito di ritrovare se stesso e recuperare i pezzi della propria identità. Le cause dei disturbi alimentari negli adolescenti allora si riconducono ai tentativi mal riusciti di gestire il proprio corpo. In questo momento delicato, però, può accadere un’alterazione della condotta alimentare, che diventa presto una modalità di esistenza, difficile da eradicare, come dimostra il recente caso di diffusione del movimento “pro-ana”, un gruppo di adolescenti che su blog e social network (soprattutto Facebook e Instagram) favorisce e alimenta comportamenti anoressici nei giovani.
Come uscire dalla spirale dei disturbi alimentari
Soffrire di un disturbo alimentare sconvolge completamente la vita di una persona e la limita molto, soprattutto a livello relazionale. Per essa, tutto ruota attorno al cibo e alla paura di ingrassare. Questo porta a soffrire spesso di ansia e ossessioni. Tuttavia, solo una piccolissima percentuale di persone chiede aiuto e capisce come uscire dalla spirale dei disturbi alimentari. La consapevolezza della propria situazione è il primo, importantissimo passo per la cura. Spesso, bisogna capire che è necessario chiedere aiuto, alla famiglia, agli amici e, in casi gravi, anche a un professionista privato o una struttura specializzata.
Disturbi alimentari: a chi rivolgersi
Quando si soffre di disturbi dell’alimentazione, capire a chi rivolgersi e intervenire il prima possibile è fondamentale. Come si dice nel film Inception (al di là dei risvolti fantascientifici), quando un’idea si radica nella testa di una persona è difficile scardinarla. Per questo la tempestività è importante: bisogna chiedere subito l’aiuto di uno specialista privato, uno psicologo alimentare o uno psicoterapeuta, che potrà seguirvi in un percorso di riabilitazione. Nei casi più gravi, invece, è meglio rivolgersi a centri specializzati per i disturbi alimentari, che si occupano specificatamente di questi problemi. È molto importante capire le cause dei disturbi alimentari per impostare una cura adeguata.
Disturbo da alimentazione incontrollata
Il disturbo da alimentazione incontrollata (traduzione italiana del termine “Binge Eating Disorder”) si caratterizza per la presenza di crisi bulimiche senza però comportamenti di compensazione per controllare il proprio peso. I pazienti che ne soffrono si presentano infatti con un peso maggiore, spesso obesi. Questo disturbo inoltre può avvenire a qualsiasi età, a differenza dell’anoressia e della bulimia che colpiscono soprattutto gli adolescenti. La vergogna è una caratteristica sempre presente: i pazienti avvertono profondo disagio e insoddisfazione per il proprio corpo.
Psicologo Prato: disturbi alimentari cause e rimedi
Per superare i disturbi alimentari bisogna capirne le cause. In tal senso, la psicologia è importantissima, perché aiuta la persona a riprendere il controllo sulla propria volontà per adottare atteggiamenti alimentari positivi.
Io stessa, come Psicologo Prato, adotto dei trattamenti basati sull’esperienza personale e della comunità scientifica, spesso aiutata da una dottoressa biologa nutrizionista che segue il percorso riabilitativo passo dopo passo. Se pensi di averne bisogno, richiedi una consulenza gratuita direttamente online.