Anoressia, bulimia, bigoressia… sono parole che terminano allo stesso modo: con l’immensa sofferenza dell’adolescente che ne è affetto. Ma come si affronta un disturbo dell’alimentazione e come si sconfigge?
È durante l’adolescenza che si può sviluppare un disturbo dell’alimentazione
Se ripenso alla mia adolescenza rivedo spensieratezza, gioia, sentimenti di ribellione e di amore… l’assoluta voglia di definirsi, di trovare un’identità, di determinarsi per quello che si è veramente…
L’adolescenza, infatti, è quel particolare periodo della vita di ognuno di noi dove si forma la personalità del futuro adulto, si è molto suscettibili alla pressione sociale e a come l’immagine del corpo viene percepita.
Noi adulti spesso dimentichiamo o non ricordiamo più che i giovani e gli adolescenti vivono il mondo attraverso le emozioni, correndo a grandissime velocità. Tutto ciò che succede attorno a loro può generare risposte emotive che scatenano comportamenti difficili da governare, le cui cause sono oscure al ragazzo stesso.
Nel mondo di oggi, governato dai social, dall’immagine e dall’ossessione per la bellezza e per il proprio corpo, aumentano a dismisura i casi di problematiche legate al cibo e ai disturbi alimentari.
Psicologo Prato: Quali sono le cause di ogni disturbo dell’alimentazione nei giovani?
Per poter combattere un disturbo dell’alimentazione, dobbiamo prima indagarne le cause, che possono essere molteplici.
Nella mia esperienza di lavoro come Psicologo Prato, ho seguito da vicino casi in cui il disturbo dell’alimentazione rappresentava un modo per esprimere un disagio famigliare; altri in cui derivava da eventi traumatici o abusi; per non parlare dei moltissimi casi dovuti alla pressione sociale dei propri coetanei (ad esempio, in seguito a episodi ripetuti di bullismo). In ogni caso, il disturbo dell’alimentazione esprime la difficoltà ad avere relazioni affettivamente significative. Ecco perché non basta la sola dieta per superare questo disagio, ma bisogna mettere in gioco diverse professionalità, per aiutare il ragazzo o la ragazza a superare il trauma.
Anoressia: cos’è e come si combatte
I comportamenti anoressici derivano dall’alto valore che il ragazzo o la ragazza attribuiscono alla magrezza. Questo potrebbe derivare dal fatto di essere effettivamente in sovrappeso o da bassa autostima che porta a sentirsi sgradevoli ora e sempre. L’anoressia, infatti, esprime un desiderio di perfezione ed è molto più diffuso tra le ragazze che tra i ragazzi. È possibile che si manifesti in persone che hanno sofferto di abbandono e solitudine.
Bulimia: cos’è e come si combatte
I comportamenti bulimici, al contrario, si manifestano con una fame irrefrenabile, ossessiva e incontrollata, accompagnata da ansie, voglie e desideri che non possono essere soddisfatti. Il bulimico scarica sul cibo un bisogno di attenzione e di affetto.
Bigoressia: una nuova forma di anoressia maschile
La bigoressia è una versione “maschile” dell’anoressia che si sta sviluppando soprattutto nell’ultimo periodo. Con Instagram e Facebook, spopolano sul web foto di uomini dal fisico perfetto. E la bigoressia rappresenta proprio il desiderio di raggiungere una forma fisica smagliante e sviluppare masse muscolari voluminose e armoniose. Le cause della bigoressia possono essere le stesse dell’anoressia. Questa porta il ragazzo a impiegare molte ore in allenamenti intensi e massacranti, che gli fanno trascurare tutti gli altri aspetti della sua vita.
Quali sono le soluzioni a ogni disturbo dell’alimentazione?
Anoressia, bulimia, bigoressia… sono tutte figlie della stessa medaglia: nascono dalla sofferenza e la acuiscono, portando scompiglio nella vita delle persone che ne sono affette. Tutte possono avere conseguenze gravissime sulla salute, addirittura portare alla morte. Per questo motivo, al primo campanello d’allarme, è necessario rivolgersi a uno specialista.
In tal senso, la psicoterapia è indispensabile, perché per guarire bisogna esplorare prima le cause del disagio interiore che ha scatenato il disturbo di alimentazione. Ricostruire, infatti, insieme al paziente le ragioni dei suoi comportamenti disfunzionali è indispensabile per imparare a gestirli.
Dal momento che ogni disturbo dell’alimentazione può essere molto pericolosi per la salute, in alcuni casi di disagio avanzato può essere necessario il ricovero in ospedale e il successivo trattamento in centri specializzati.
Negli altri casi, è consigliabile che i genitori si rivolgano a uno specialista psicologo che possa seguire l’adolescente nel corso del suo sviluppo.
Nel corso della mia carriera professionale come Psicologo Prato, ho seguito diversi casi di disturbo dell’alimentazione in giovani e adulti. Inoltre, nello studio collabora una Dott.ssa Biologa Nutrizionista esperta in Disturbi del Comportamento Alimentare e Nutrizione Clinica.
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